Skizzi d' Arte

guida al decoupage

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ArtAgata
icon11  view post Posted on 9/11/2006, 18:58




Tecniche del decoupage
Le modalità di realizzazione di un oggetto decorato con la tecnica del découpage sono molteplici, anche se, tutto sommato, la prassi da seguire è fondamentalmente una. Innanzi tutto è necessario sottolineare che quasi tutti i materiali si prestano ad essere decorati con questa tecnica: il legno, la latta, l'alluminio, il vetro, la ceramica, la terracotta,... ma, di qualsiasi natura sia la superficie, è molto importante preparare accuratamente il fondo dell'oggetto.
INNANZITUTTO... CONOSCI LA TEORIA DEL COLORE?
I colori primari, ossia quelli base, che non si ottengono tramite la mescolanza di altri colori sono tre. Nelle cartelle colori vengono indicati come giallo primario, blu primario cyan, rosso primario magenta. Mescolando tra loro i colori primari si possono ottenere tutti gli altri colori. La dotazione base deve quindi comprendere questi tre colori, ai quali vanno aggiunti il bianco e il nero.
Il nero, però, contenendo tutti i colori primari, se mescolato ad altre tinte, tende ad accentuare il colore primario presente nella tinta da scurire (per esempio: giallo + nero = verde, rosso + nero = marrone). Mescolando i colori primari si ottengono i tre colori secondari:

viola = cyan + magenta
arancio = giallo + magenta
verde = giallo + cyan

Aumentando la proporzione di uno dei due colori, si ottengono tonalità via via sempre più vicine al colore primario che diventa predominante.
Combinando i colori primari e secondari si ottengono i colori terziari come il giallo-arancio, il blu-verde, il rosso-violetto,...
Per "spegnere" o "scurire" un colore primario o secondario si aggiunge il suo colore complementare, che è il colore opposto nel cerchio cromatico.

viola (rosso + blu) compl. giallo
arancione (rosso + giallo) compl. blu
verde (blu + giallo) compl. rosso


ALCUNI CONSIGLI...
Se l'oggetto da decorare è in legno, è necessario, qualora non presentasse una superficie regolare, lisciarlo con carta vetrata a grana media o fine (seguendo le venature del legno) e trattarlo con il prodotto adeguato:
- gesso acrilico o cementite (per oggetti molto rovinati; esiste sia nella versioni all'acqua sia a solvente), se il fondo verrà successivamente colorato con colore acrilico (coprente)
- fondo turapori trasparente o mordente all'acqua per legno naturale o che verrà trattato con tinte che lasceranno intravedere la venatura.
Se l'oggetto, invece, è in metallo, plastica, vetro, ceramica smaltata o qualsiasi altro materiale non poroso, è indispensabile utilizzare un primer aggrappante, disponibile in versione spray o da stendere con il pennello (e in questo caso esso andrà a sostituire il fondo in gesso acrilico).
Qualora gli oggetti fossero già perfettamente lisci e non se ne volesse colorare il fondo, si possono saltare le fasi di preparazione e colorazione; è necessario comunque spolverare gli oggetti da decorare e, se in materiali non porosi, sgrassarli con alcool.
E ORA MANO AI PENNELLI!
Il fondo è molto importante perchè è quello che valorizza i ritagli incollati sull'oggetto; esistono svariate possibilità, in base ai propri gusti e all'effetto che si desidera ottenere. Innanzi tutto è preferibilie utilizzare colori acrilici: una mano stesa con una buona pennellesa o un tampone di spugna in genere è sufficiente, ma, se non lo fosse, si può passarne una seconda quando la prima è ben asciutta. A questo proposito è bene munirsi di svariati pennelli e tamponi, a seconda della grandezza delle superfici da verniciare. I colori acrilici sono inodore, satinati o lucidi (a seconda delle esigenze) e resistentissimi: infatti, una volta asciutti, non rinvengono a contatto con l'acqua; sono di veloce essicazione (pochi minuti), mescolabili per creare tonalità e sfumature e se usati densi sono molto coprenti, molto diluiti danno, invece, effetti di trasparenza simili all'acquerello.
Ricordo poi che prima di procedere alla fase dell'incollaggio dei ritagli, la superficie da decorare dev'essere perfettamente liscia: è necessario pertanto carteggiare al fine di eliminare completamente o quasi i segni lasciati dal pennello.
Detto questo, le possibilità di creare basi originali sono molte:
• spugnatura

• puntinatura

• tecnica del sacchetto

• effetto graffiato asciutto

• velatura

• sfumato

• shabby chic

• ossidazione

• "vermoni"
• finto alabastro

• finto lapislazzuli
• craquelé

Lo "spugnato"
Con questa tecnica si possono creare bellissimi effetti, che donano all'oggetto una movimento tutto particolare. Essa puo' essere applicata al lavoro nella sua interezza o ad una sola parte di esso: i bordi, gli spigoli,..., e' possibile creare affascinanti ombreggiature, giochi di luce... ; inoltre essa puo' essere utilizzata da sola o in concomitanza con altre tecniche. La sua realizzazione e' semplicissima: quando il colore di base e' asciutto, si picchietta la superficie servendosi di una spugna di mare o similare, intinta in un colore contrastante a quello dello sfondo, piu'scuro o più chiaro, conferendo maggiore o minore forza alla mano a seconda dell'effetto che si desidera ottenere. Si possono realizzare spugnature sovrapposte, donando agli oggetti bellissimi sfondi non piatti.

Il "puntinato"
A fondo completamente asciutto, preferibilmente una mano di colore a tinta unita, si intinge la punta di un pennello piatto a setola lunga nel colore (questa volta pero' deve essere un po' più diluito) ed aiutandosi con le dita lo si "spruzza" sull'oggetto da una distanza di circa venti centimenti. Si otterra' un bel effetto "stelle nel cielo"! mi raccomando alla scelta dei colori...

La "tecnica del sacchetto"
A fondo completamente asciutto, una mano di colore a tinta unita, bianca o colorata a seconda dei gusti e degli effetti che si desiderano ottenere, prendete un piccolo sacchetto di plastica e appallotolatelo. Nel frattempo avrete preparato un colore in contrasto e lo avrete lasciato molto denso. Quindi intingete il sacchetto appallotolato nel colore e, dopo averlo scaricato leggermente su un foglio di carta scottex, usatelo come un tampone sulla superficie da decorare. Potete lasciare il colore più o meno denso (e quindi in rilievo) a seconda dei vostri gusti. Lasciate asciugare perfettamente per qualche ora perchè il colore dato così spesso impiega di più ad asciugare. Quindi procedete all'incollaggio.

Il "graffiato asciutto"
Questa tecnica e' di grande effetto se messa in opera dopo aver realizzato uno sfondo colorato: quando il colore di fondo (a tinta unita) è asciutto, si puo' grattare il colore con un po' di carta vetro. E' importantissimo scegliere la grana idonea in base alla profondita' del graffio che si vuole ottenere (ricordate: piu' il numero della grana e' alto piu' e' sottile il graffio e viceversa!). Otterremo cosi' dei gioche di luce e colore dove piu' ci piace: negli angoli, nei bordi, divertenti incroci geometrici, ecc, ecc.

La "velatura"
Questa tecnica viene impiegata quando si vuole far trasparire le immagini sottostanti come se fossero sotto un vetro colorato. Si decora l'oggetto seguendo i vari passaggi del découpage e solamente prima di stendere le mani di vernice di finitura si esegue la "velatura". Essa si ottiene diluendo il colore acrilico con il medium apposito oppure mischiandolo alla vernice trasparente (all'acqua). Prima di stendere sull'oggetto finito la velatura è opportuno fare delle prove per vedere se il risultato ottenuto è quello voluto.

Lo "sfumato"
E' una tecnica che permette di ottenere effetti molto eleganti e sofisticati, sebbene di semplicissima realizzazione. Innanzitutto si stende un colore di fondo chiaro: bianco, panna, beige molto molto chiaro e lo si lascia asciugare. Dopo aver preparato un colore di tonalita' soave: rosa, azzurro, giallo, verdino,... lo si diluisce moltissimo (una parte di colore e due / tre di acqua) e lo si stende in maniera del tutto particolare: con il pennello si stende una prima mano di pennellate sull'oggetto verso sinistra, poi una seconda verso destra. Tali pennellate devono risultare sparse qua e la', non costituire una patina unica!
se l'effetto fosse troppo tenue si puo'rinforzare il colore con una terza mano leggermente piu' densa.

Lo "Shabby Chic" (o più semplicemente Usura)
Questa tecnica è utilizzata soprattutto per dare ai mobili un aspetto invecchiato e consumato e può essere realizzata in tre modi:
• con cera invecchiante : per preparare il fondo di un mobile (o di un oggetto in legno) con questo metodo è consigliabile stendere dapprima una mano di cementite, quindi una prima mano di tinta scura, poi una seconda con un tinta chiara. Si stende poi, con una paglietta fine, una mano uniforme di cera neutra per mobili e, prima che asciughi, si ripassa nei punti di maggior usura (spigoli, bordi, angoli, parti sporgenti o bombate) con una paglietta a grana più grossa; così facendo si porta alla luce qualche frammento (la quantità dipende dal gusto personale) dello strato di colore sottostante (o il fondo grezzo).
• con colori a olio e patine ad acqua: per "velare" interamente l'oggetto con una patina di "finto sporco", si utilizzano colori ad olio (marrone, grigio, ecc.) molto diluiti con essenza di trementina oppure colori acrilici diluiti con speciali medium (ad esempio Patina Universale Rayher o Medium Effetto decapato Decoart), stesi con una pennellessa o uno straccio. E' però necessario rimuovere immediatamente l'eccesso con un panno morbido.
• con il metodo del "pennello asciutto": si "sporcano" i punti di maggior usura o l'intera superficie, ma con pressioni e insistenze diverse, utilizzando un pennello piatto intinto o in un colore acrilico puro (marrone, grigio, terra d'ombra o altro colore adatto) o nel bitume fortemente diluito con acquaragia. Il pennello prima di essere passato sull'oggetto deve essere quasi totalmente scaricato del colore su carta da cucina.

Ossidazione
L'ossidazione è la tecnica che ricrea, su qualsiasi materiale, anche non metallico, l'effetto delle ossidazioni tipo ruggine o verde rame.
Su un oggetto precedentemente preparato (vedi la sezione sui consigli per la preparazione dei fondi) si stende il colore speciale metallico ferro, rame, bronzo o oro, a seconda dei gusti e dell'effetto che si desidera ottenere. Prima che il colore asciughi completamente, si tampona con una spugna imbevuta nella relativa patina (ad esempio, se si è steso il color rame, si tampona con la patina verderame) e si lascia asciugare. Attenzione! Le patine sono prodotti chimici e, pertanto, è meglio evitare il contatto con la pelle utilizzando guanti protettivi e, naturalmente, leggendo bene le istruzioni prima di iniziare.

Finto Alabastro
La tecnica del finto alabastro, è di semplicissima realizzazione, ma di grande grande effetto!!! Si utilizza per decorare oggetti in vetro, ai quali si vuole conferire un aspetto delicato e un po’sofisticato, proprio appunto di quella meravigliosa pietra che è l’alabastro.
Per realizzarla è necessaria la carta di riso e comunissima colla Vinavil un po’diluita (molti usano la colla per tovaglioli, ma ritengo che il Vinavil sia meno costoso e svolga ottimamente la sua funzione).
Come sempre è importantissimo lavorare su una superficie pulita quindi, prima di ogni altra cosa, lavate bene l’oggetto che volete decoupare; poi strappate la carta di riso in tanti pezzetti, grossi più o meno come francobolli, e incollateli sulla superficie da decorare. I pezzetti di carta devono essere leggermente sovrapposti tra loro e la colla dev’essere stesa sia sotto che sopra, anzi nella parte superiore la colla dev’essere stesa in abbondanza a formare un sottile velo protettivo.
Una volta che la carta di riso è asciutta, si può procedere al decoupage tradizionale, con tovaglioli o carta a seconda delle preferenze, e rifinire con vernice all’acqua o flatting o, meglio ancora, vetrificante, che conferisce una particolare lucentezza.

Craquelé
Il craquelé è una tecnica di invecchiamento molto diffusa che crea sull'oggetto trattato una fitta rete di crepe. Tali crepe si formano per i diversi tempi di asciugatura di due vernici specifiche stese una sopra l'altra: a seconda del prodotto utilizzato compaiono crepe più o meno grandi, di profondità e aspetto variabili. Questa tecnica, infatti, non ha regole fisse anche se, generalmente, si può dire che la grandezza delle crepe dipende dal tempo di posa, ossia meno si aspetta tra la stesura delle vernici, più la prima sarà bagnata e, di conseguenza, aumenterà la grandezza della crepa
POCO TEMPO = CREPA GRANDE
MAGGIOR TEMPO = CREPA PICCOLA
Ma altri fattori influenzano la grandezza e la profondità della crepa: ad esempio, lo spessore delle vernici (più gli strati sono spessi più le crepe saranno profonde) e l'umidità nell'aria (più umidità c'è nell'aria, meno asciuga la vernice di base, più saranno profonde le crepe).
Innanzitutto si stende sull'oggetto una mano della prima vernice, quella "invecchiante": ne esistono in commercio di diverse marche e si differenziano sia per la composizione (ad acqua o a solvente) che per l'effetto della crepa ("antica" o "porcellana"), addirittura molte aziende di prodotti per arti decorative forniscono dei veri e propri kit di lavoro. Quando la superficie sarà asciutta, ma ancora "appiccicosa" (a seconda del prodotto da 1 a 15 ore), si stende la seconda vernice (chiamata "screpolante" o comune Flatting) che, nella fase di essicazione, si "romperà" creando le crepe sulla superficie. In vendita esistono anche prodotti grazie ai quali si ottiene l'effetto craquelé con l'uso di una sola vernice, molto più rapida nei tempi di asciugatura e quindi più pratica. Essa và applicata sulla superficie dell'oggetto sempre nella stessa direzione e senza ripassare sulle zone già verniciate e così il colore acrilico che le verrà sovrapposto per essere screpolato.
Tale prodotto si presta soprattutto per la screpolatura del fondo, che si ottiene stendendo la vernice tra due colori acrilici diversi, contrastanti tra di loro; il craquelé tradizionale, al contrario, può essere realizzato anche a lavoro terminato, cosicchè risultano spaccate anche le figure incollate.
A completa asciugatura si possono evidenziare le crepe con colore ad olio, bitume o cere cangianti, stesi con pennelli o stracci.


IL CRAQUELE’ “SOTTOVETRO”

Il craquelé “sottovetro” è una tecnica semplice, ma che dà la possibilità di realizzare oggetti di grande effetto. Per la sua realizzazione è preferibile utilizzare immagini tratte da tovaglioli e fazzoletti di carta, per la loro caratteristica di assolutà impalpabilità e leggerezza. Per prima cosa si ritaglia, o sfrangia, il motivo e lo si incolla sulla parte posteriore dell’oggetto, per esempio un piatto. Dopo averlo lasciato asciugare, si stende il craquelé (anche sul tovagliolo se si desidera che anch’esso si spacchi), dirigendo le pennellate in una sola direzione e si lascia nuovamente asciugare; si stende poi il colore nella direzione contraria a quella del craquelé, avendo l’accortezza di non passarlo mai sulla pennellata precedente. Si lascia ancora asciugare e si rifinisce con una vernice vetrificante, lucida o opaca a seconda dei gusti. Se si desidera che aldisotto delle screpolature emerga un altro colore, dopo aver incollato il decoro desiderato, si stende una mano di un colore acrilico chiaro, quindi il craquelé, quindi un colore acrilico scuro con le stesse modalità illustrate precedentemente. Anche in questo caso si rifinisce il lavoro con una vernice vetrificante.

CARTA E FORBICI...
I soggetti da ritagliare si possono reperire un po' ovunque: dalle riviste ai fumetti, dagli spartiti musicali alle carte da regalo, dalle cartoline alle fotografie, dalle carte realizzate appositamente per il découpage ai tovaglioli e i fazzoletti di carta, che, sovente, hanno soggetti bellissimi. Ovviamente occorre una certa precisione nell'intaglio: più si è precisi, più l'effetto è naturale; proprio per questo motivo, è bene munirsi di forbici di varie misure a seconda del grado di difficoltà (grandi, piccole, dalla punta ricurva), nonchè di taglierini, utilissimi laddove le forbici non riescono ad arrivare.
I tovaglioli e i fazzoletti di carta, anzichè essere tagliati, possono essere talvolta semplicemente sfrangiati " a mano", con grande risparmio di tempo e pazienza! Essi sono utilissimi per il découpage tridimensionale.
...E COLLA.. .
Se il soggetto che si è deciso di incollare è di carta molto spessa, occorre immergerlo per 3/4 secondi in una vaschetta d'acqua; dopo che il ritaglio si sarà prima arrotolato su se stesso, poi srotolato, lo si stende tra due fogli di carta assorbente e lo si asciuga molto bene. Se, invece, la carta è sottile o si usano immagini tratte da tovaglioli o fazzoletti non si deve compiere tale passaggio. Per questi ultimi si utilizza una colla apposita da stendere con un pennello piatto e molto morbido, facendo attenzione che il velo non crei antiestetiche grinze, pieghe o, peggio, si strappi; qualora si dovessero creare, a lavoro finito, si può cercare di schiacciarle con il dito inumidito nella colla. Per i motivi di carta, invece, si può usare una semplice colla vinilica diluita con acqua (4 parti di colla e una di acqua).
Pertanto, dopo aver deciso la posizione della decorazione, si spennella un po' di colla sull'oggetto e un po' sul retro del ritaglio; poi la si fà aderire per bene premendo e lisciando verso i bordi esterni per fare uscire eventuali bolle d'aria, sia col pennello (piatto), sia a necessità con le dita. Alla fine si spennella la colla su tutto l'oggetto, in maniera da creare una prima barriera protettiva per la decorazione. Tale passaggio è importantissimo perchè, quando si stende la vernice di finitura, laddove la colla è debordata dall'immmagine si creano macchie più chiare: al fine di evitare ciò è meglio stendere la colla ovunque e attendere con pazienza che asciughi (almeno un paio d'ore).
LA VERNICE FINALE
Una volta asciutta la colla non resta che applicare la vernice finale. Ne esistono di diversi tipi:
- acriliche (all'acqua)
- a solvente (flatting)
entrambe disponibili nella versione lucida o satinata, trasparente o antichizzante.
La vernice all'acqua ha sicuramente il grande pregio di essere quasi completamente inodore e di asciugare molto velocemente (20-30 minuti esternamente 2/3 ore internamente) e può essere utilizzata per tutti gli oggetti che non dovranno poi nel loro uso venire a contatto con l'acqua; il flatting sintetico (diluibile con acquaragia) dona agli oggetti un'aria più antica. Infatti ha il pregio e il difetto di rendere il lavoro un po' "ingiallito" e quindi non è adatto a tutti i lavori. E' indubbiamente più resistente, pertanto gli oggetti finiti con questo prodotto potranno tranquillamente essere lavati ed immersi anche nell'acqua. Per ovviare all'aspetto un po'ingiallito e spesso troppo lucido consiglio di carteggiare con carta vetro finissima la superficie dell'oggetto e poi stendere più mani di cera per mobili neutra, che andrà lucidata con vigore. L'oggetto acquisterà un aspetto veramente stupendo!!!
Esistono poi anche cere di finitura a solvente che, disponibili anch'esse in differenti versioni, donano un effetto più satinato e meno lucido, quindi più raffinato ed elegante.
La stesura della vernice finale costituisce un passaggio molto delicato e sicuramente impegnativo in termini di tempo. Infatti, per uniformare la superficie sino a renderla completamente liscia, occorre dare più mani di vernice e ogni mano va' lasciata asciugare perfettamente prima di passare la successiva; per gli oggetti realizzati con carte da découpage o comunque ritagli un po'spessi sono necessarie una decina di mani di vernice finale, con carte più sottili ne bastano 5 o 6. Con i tovaglioli o i fazzoletti di carta, addirittura, essendo il ritaglio così sottile, ne bastano molte meno per ottenere un effetto liscio e perfetto.




 
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